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L’evento, inserito all’interno del festival Sciabaca, apre le celebrazioni per il cinquantenario della Casa Editrice.

“50 anni di idee libere”, sarà questo il leitmotiv che accompagnerà le celebrazioni per i 50 anni di fondazione della Rubbettino, la casa editrice che si è fatta strada nel panorama editoriale nazionale proprio per aver contribuito a diffondere, in un Paese legato a un clima culturale completamente diverso, le idee e i pensatori liberali. Cinquant’anni di sfide, di fatiche, ma anche e soprattutto di successi conquistati tappa dopo tappa, pedalando senza mai stancarsi sempre in salita, come può essere in salita la strada che dalla Calabria conduce ai salotti buoni dell’editoria.

Eppure Rosario Rubbettino non ha mai smesso di crederci. E di impegnarsi fino in fondo, per far diventare realtà il suo “folle sogno”. “Un visionario pragmatico” l’ha definito qualcuno, uno che sui sogni ci lavorava a testa bassa, senza smettere di crederci.

Chissà cosa avrebbe detto oggi che il primo mezzo secolo della sua creatura si apre con l’inaugurazione di un parco d’arte contemporanea che troverà spazio proprio in quella grande area verde che ha voluto ricavare attorno alla sua azienda.

Si chiamerà “CARTA” e andrà ad occupare uno spazio di circa 12.500 metri quadrati.

Nel parco, la cultura aziendale Rubbettino dialoga con l’arte contemporanea attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati in residenza a Soveria Mannelli.

Il nome CARTA vuole sottolineare il legame materico che intercorre tra il mondo vegetale e quello della produzione editoriale/tipografica, attraverso la trasformazione della cellulosa in carta come elemento cardine dell’editoria e della tipografia.

Parco Carta è il frutto di un approfondito percorso di riflessione che unisce la visione imprenditoriale di Rubbettino alla direzione artistica di curatori e artisti. Un progetto in divenire che nel tempo vuole popolarsi di sempre nuovi progetti d’arte, residenze e interventi artistici, come in un ecosistema che si moltiplica e si riproduce e in cui culture, visioni e linguaggi sono come la linfa che nutre tutto ciò che si trova intorno.

Ogni stagione d’arte nel parco sarà guidata da nuovi curatori e curatrici.

Alessandro Fonte e Shawnette Poe saranno i primi curatori.

Domenica 25, nell’ambito del festival Sciabaca, promosso dalla stessa casa editrice a Soveria Mannelli, dal 22 al 25 settembre (info e programma su www.sciabaca.it), verranno inaugurate le prime due opere: Time Cutouts di Rachele Maistrello e Control Beam di Stefan Alber.

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